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Giovanni Anceschi

(Milan, 1939)

BIOGRAPHY

 

Testo italiano ⇩ ©

Giovanni Anceschi nato a Milano il 12.9.1939.
Artista cinetico.
E' anche designer grafico e multimodale. teorico dell'arte e del design, saggista e organizzatore di cultura della visibilità.
Nel 1959 ha fondato con Boriani, Colombo e Devecchi, il gruppo T.
Da oltre 50 anni si occupa di arte programmata e metamorfica, interattiva e immersiva, nonché di estetica informazionale.
Da oltre 40 anni insegna basic design, nonché design della comunicazione e dell'interazione, presso l'università italiana e all'estero. Dal 2001 è emerito.


AVVIO DI UN PERCORSO
Nel contesto dell’arte va rievocato, in particolare, l’avviarsi della sua carriera artistica. (Da bambino, nell’entourage di suo padre Luciano, entra in contatto con i letterati del Novecento (conosce Montale, Ungaretti, Gadda, ha un carteggio infantile con la scrittrice Gianna Manzini).
Nel mondo dell’arte è molto vicino a Enrico Paulucci (gruppo dei sei di Torino), che ha una casa a Rapallo dove gli Anceschi vanno in vacanza ma conosce anche Giulio Carlo Argan ospite di Paulucci. Fausto Melotti li accompagna a Rapallo con la sua millequattro.
E conosce da vicino Carlo Carrà (che gli regala una litografia della “La Galleria di Milano”), gli astrattisti (Soldati, Radice, Rho) e il gruppo dei concretisti con Gillo Dorfles e più avanti Luigi Veronesi e la sorella Giulia.
Alla Galleria del Naviglio ha la fortuna di vedere - bambino nel '49 - l’Ambiente Spaziale a luce nera di Lucio Fontana.
Nell’adolescenza (a partire dal 1953 ca.) saggia un’infinità di opzioni pittoriche pervenendo a una produzione post-cubista/para-futurista (1955) e poi a un ciclo di inchiostri vicini a Crippa, Dova e Wilfredo Lam.
Entrato, infine,  in contatto con Enrico Baj  produce lavori gestuali, polimaterici e informali.  Esporrà con lui alla Galleria parigina “Le soleil dans la téte”, dicembre 1958.
Ma il suo vero esordio nell'avanguardia avviene pubblicando un lavoro figurale: Marziani fossili sul “Gesto interplanetario”, la rivista di Lucio Fontana, con Enrico Baj e altri (che finirà però per uscire solo nel settembre 1959).
Conosce anche Manzoni e Castellani. Con gli altri colleghi del futuro gruppo T, collaborerà alla fondazione della Galleria Azimut.

Si iscrive alla Statale di Milano a Filosofia dove segue i corsi di Enzo Paci (il corso su Le meditazioni cartesiane di Husserl) e di Cesare Musatti (incontrando percettologia e psicanalisi).
Contemporaneamente segue come “uditore” i corsi di Achille Funi all’Accademia di Brera, dove conosce Davide Boriani, Gianni Colombo e Grazia Varisco, e attraverso di loro Gabriele Devecchi. Presso la scuola di decorazione i quattro realizzano un grande affresco sulle metamorfosi amorose di Zeus (ad Anceschi, che è il più piccolo e il più leggero e può arrampicarsi più in alto, toccano i cartoni dell’Aquila per il mito Ganimede). I quattro coltivano inoltre profondi interessi per l’humour noir.
In un memorabile incontro nel retro di un baretto in via Brera i collages polimaterici di Anceschi vengono vagliati dai colleghi (Boriani, Colombo e Devecchi) e Anceschi viene accolto nella comunità artistica che realizzerà la mostra di opere (fra il tardo-informale e l'azzeramento figurale) alla galleria Pater nel settembre del 1959, avviando l’attività e la fervorosa e densissima riflessione che porterà alla nascita del gruppo T.


GRUPPO T:
Fra l'ottobre del 1959 e il gennaio del '60 Anceschi, Boriani, Colombo e Devecchi, elaborano e pubblicano la dichiarazione Miriorama 1: un manifesto ricco di implicazioni filosofiche vitaliste (Bergson) e fenomenologiche (Husserl), che apre alla ricchezza sfaccettata del presente e anticipa gli sviluppi del futuro attraverso una visione scientifica e tecnologica del mondo.

Nel quadro del programma di manifestazioni Miriorama, che si svolge presso la Galleria Pater nel gennaio del '60, Anceschi partecipa alla manifestazione collettiva Miriorama 1. Con la sua personale Miriorama 5 concluderà il programma di manifestazioni.
Con i membri del gruppo T realizzerà  poi le  prime 14 manifestazioni Miriorama (Milano, Tokyo, Genova, Padova, Roma, Ulm, ecc.) e parteciperà da protagonista alle mostre e alle attività culturali del movimento internazionale dell'Arte programmata, dell'Optical art e delle Nuove Tendenze.


Nel quadro delle attività di gruppo le sue ricerche attraversano una pluralità di tematiche. Realizza opere o come si diceva nell'idioletto di gruppo “effetti”, come i Quadri clessidra ('59), le Tavole di possibilità liquide ('59) e i Percorsi fluidi (Percorsi fluidi elicoidali o rotanti ('62), spiralici ('62) e cubici ('62) ecc. (dove, provocando la partecipazione interattiva dello spettatore, si esplorano le possibilità di variazione figurale prodotte dalle metamorfosi casuali della materia).
Di tutti gli “effetti” saranno realizzate diverse versioni nel corso degli anni.

Su stimolo di Umberto Eco e Bruno Munari pubblica due Grafiche programmate sull'Almanacco Bompiani '62 (dove esplora i limiti percettivi della ripetibilità nell’interferenza di trame, l’interferenza fra programmazioni di successioni e l’interferenza fra sequenze di stimoli), anticipando quella che sarà chiamata Arte generativa.

Più avanti realizza opere animate elettromeccanicamente: ad esempio le Strutture acrome e tricrome ('63) (dove si occupa delle soglie di ricezione e percezione, attraverso la sperimentazione di trame cromatiche puntiformi proiettate, intermittenti o rotanti) e le Strutturazioni virtuali cilindriche ('63) (sul disorientamento percettivo prodotto di stimoli cinetici ciclici e interferenti). E infine la Struttura tridimensionale componibile (quadrato/esagono) ('63), che sarà filmata al Centro Sperimentale di Monte Olimpino.

E infine indaga la destabilizzazione sensoriale, attraverso la perdita dei contorni spaziali e l’effetto di condensazione e diluizione temporali nell'Ambiente a chock luminosi (Parigi, '64). Per Anceschi le ricerche proseguono come collaborazioni soprattutto con Boriani, fino al ’65 con l'Ambiente stroboscopico (Eindhoven).

Senza lasciare il gruppo Anceschi si era iscritto nel '62 alla Hochschule für Gestaltung di Ulm, dove studia con Tomàs Maldonado.  
Fra il '64 e il '66, a partire da Ulm, sviluppa con Boriani un importantissimo progetto: l’Ambiente per un test di estetica sperimentale: un'indagine scientifica che si propone di misurare il gradimento estetico (Zagreb, '65).
Le relazioni col gruppo proseguono poi partecipando a progetti organizzati da Boriani e Colombo fino al ‘68. Del resto il gruppo T, al contrario di altre formazioni, non si è mai sciolto ufficialmente.

 

LA SCUOLA DI ULM E L'ESTETICA INFORMAZIONALE
Nel 61 Gillo Dorfles gli aveva raccontato di un suo amico sudamericano (Tomás Maldonado), rettore di una Scuola “erede del Bauhaus” a Ulm in Germania , “dove si impara il design”. Nel settembre del ‘62 Anceschi riceve comunicazione di essere stato accettato a Ulm e prende la decisione di reggiungere la scuola. Oltre che con Tomás Maldonado (Basic Design e semiotica) e Max Bense e poi Abraham A. Moles (Teoria dell’informazione estetica), Anceschi studia con Horst Rittel (teoria delle strutture), Gui Bonsiepe (retorica verbo visiva), Dolf Zillman (Differenziale semantico), Josef Müller-Brockmann (Metodologia visiva) E' assistente pedagogico di Otl Aicher.
E ancora a Ulm intrattiene rapporti molto stretti con la scuola di Cinema (di Alexander Kluge, Edgard Reiz, Detten Schleiermacher) in particolare con Claudia von Aleman, Oimel May e Marion Szeeman, partecipando a momenti di ideazione e realizzazione e ripresa e svolgendo con loro e con Anne Preiss attività politica (SDS). Con Lothar Spree sviluppa un metodo sperimentale di ideazione di script, molto prossimo al “cut in” di Burroughs e Balestrini.
In contrasto con una certa linea di pruderie antiartistica dell’ortodossia ulmiana, pubblica sulla rivista degli studenti “output” un importante articolo sull’arte cinetica e programmata e sul movimento delle Nuove Tendenze. Sempre a Ulm, nell’ottobre del 1964, con Kohei Sugiura, realizza la performance notturna “Candle Planning”, che accompagna l’esecuzione di “Water Music” che Toru Takemitsu, aveva dedicata alle opere liquide di Giovanni Anceschi in occasione della mostra del gruppo T alla Minami gallery a Tokyo. Incontra a Stoccarda Judith Malina e Julian Beck, e scopre che Tableaux vivant di “Mysteries” ha moltissimo a che fare con il suo Ambiente a shock luminosi.

 

TERZO MONDO E IMPEGNO
Anne Preiss, sua collega a Ulm, lo invita a condividere con lei la direzione, presso la Societé Nationale du Pétrole Algerien (SONATRACH), del Sérvice Fabrication. Realizzano un completo programma di immagine coordinata e progettano francobolli, una “mostra/packaging” serigrafica, inaugurata contemporaneamente in 7 città per la Sociéte Nationale des Pâtes Alimentaires, l’immagine dell’Université d’Alger, ecc. (Ad Algeri si vive lo straordinario clima dell’affermazione dell’indipendenza dove si partecipa ai party dell’ambasciata Russa, Cinese o anche: il film “Il distaccamento femminile”, Cubana: mostra della grafica cubana, ma anche Americana. Si segue la radiocronaca da Parigi degli sviluppi del ‘68. Anceschi conosce fa gli altri Agostino Neto, del Frelimo, Mozambique e Johnny Makatini, dell’ANC, South Africa.)
Alla fine del 1969 invitato da Giulio Carlo Argan e Filiberto Menna, lascia l’Algeria e si trasferisce a Roma dove insegna “basic design” e “design della comunicazione”all’ISIA. A Roma Balestrini gli presenta Negri, Piperno e Scalzone e Anceschi progetta, insieme a Fabio Bonzi, il giornale settimanale “Potere Operaio”.

 

POESIA VISIVA, POESIA TOTALE
Negli anni ‘70 e inizio ‘80 Anceschi sarà molto vicino alla poesia visiva e alle performances e letture del gruppo poetico che gravita attorno alla rivista “TamTam” (di cui realizza la testata e il design editoriale) Adriano Spatola, Corrado Costa, Giulia Niccolai, Milli Graffi, Il gruppo si muove intorno alla nozione di “Poesia totale”. Oltre che su “TamTam” Anceschi pubblica una serie di visual poems come: “comunicattiva”, il carme figurato Giano (Facciaccu')”, Questa non è una pipa: ‘oh na nie!, Mnemo, Parentesi rosa, Milligraphy, ecc. I poemi visivi appaiono fra l'altro su “Docks”(di Julien Blaine), su “Sperlonga-Manhattan express” (di Franco Beltrametti), ecc. E Anceschi realizza la testata di “Tam Tam”, il marchio della rivista “Invisible city”, San Francisco.
Partecipa come performer alla prima esecuzione mondiale di Aviation-Aviateur, di Adriano Spatola, (P77, Magazzini del Sale, Venezia, 1977), dove espone l'istallazione partecipata: Queste sono mille lire false. Collabora alla realizzazione di Milli Graffi (a cura di), La poesia è un luogo/Poetry is a place,/Poezie is een oord/Dichtung ist ein ort, Amsterdam, in de Knipscher, 1978, con Franco Beltrametti. Nel quadro di P78 “One World poetry”, ad Amsterdam, incontra William Borroughs, Ted Barrigan, e soprattutto scopre che Bryon Gysin impiega le Dreamachines, oggetti cinetici e luminosi nella messinscena delle letture. Milli Graffi impiega il programma multimediale Fluid Fasching, realizzato da Anceschi ai tempi di Ulm, come effetto scenico per la performance poetica Salnitro.

 

HYPERREADYMADE
Nel 1974, Anceschi inizia la pratica degli “Hiperreadymade”, firmando, un esemplare di multiplo plagiato delle Tavole di possibilità liquide, realizzato negli Stati Uniti.
Nel ‘59 Anceschi non si era preoccupato di brevettare i liquidi, che saranno ripetutamente plagiati e imitati già nel mondo dell’arte milanese e addirittura da membri delle Nouvélles Tendences ma che avranno una diffusione planetaria extraartistica sterminata. Attualmente possiede una collezione di “para-tavole di possibilità liquide”, cioè liquidi imbustati, realizzati in forma di cravatte, bastoni da passeggio; sandali, tovagliette per colazione (Brasile), cartoline (Inghilterra), ecc.
Il progetto Hyperreadymade, è stato presentato, a cura di Pietro Costa, in “Domus circular” ideato da Hans Urlich Obrist e Stefano Boeri, Stadio di San Siro, Milano, 14.4.2005. E con la cura di Cornelia Lauf nel quadro dei seminari artistici presso la Falcoltà di design e arti del'IUAV Venezia, nel 2006.

 

RISCOPERTA
Va sottolineato che a partire dal 2000, un’operazione culturale di respiro internazionale (con grandi mostre che si sono svolte negli Stati Uniti, in Germania, in Francia, Austria, ecc.) sta rivalutando l’intero movimento delle Nuove tendenze . Il numero di maggio 2007 di “Artforum”, la più prestigiosa rivista americana del mercato dell’arte, è dedicato all’Op Art. Facendo riferimento alla sconfitta subita in quegli anni da quel movimento europeo da parte della autentica campagna bellica messa in campo dalla POP Art americana, il movimento viene definito un beautiful Loser, che merita oggi una radicale rivalutazione. Gli artisti delle Nuove Tendenze vi sono finalmente presentati come protagonisti di primo piano, e un'immagine della Struttura tricroma di Anceschi è presentata a piena pagina al pari di Victor Vasarely e di Bridget Riley.
In altre parole, anche se sono passati più di cinquant’anni il lavoro di questo artista ha mantenuto un ruolo di rilievo nella cultura attuale dell’innovazione creativa.
Questo rilancio delle opere di Anceschi e degli artisti delle Nuove tendenze è testimoniato dalla presentazione presso Christie's, Mayfair, della private selling exhibition Turn Me On: European and Latin American Kinetic Art 1948-1979, 24 february - 7 april 2014, London.

 

 

OPERE IN COLLEZIONI PUBBLICHE

 

Museo del Novecento, Civici Musei di Milano, Milano, IT

MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (Trento), IT

MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna, Bologna, IT

Cantiere del ‘900, Collezione Intesa San Paolo, Milano, IT

VAF-Stiftung, Francoforte, DE

Museum Ritter, Waldenbuch, DE

MACBA Museo de Arte Contemporáneo, Buenos Aires, AR

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