"Risonanze"
Exhibition dates: 25/09 - 21/11/2025
ARTWORKS

Untitled, 2025, acrilico e lacquer su tela / acrylic and lacquer on canvas, 40x30 cm

Untitled, 2025, acrilico e inchiostro su tela / acrylic and ink on canvas, 40x30 cm

Untitled (black and white), 2025, alluminio verniciato a polvere / aluminium powder-coated, 40x30x12 cm Vision B

Untitled, 2025, acrilico e lacquer su tela / acrylic and lacquer on canvas, 40x30 cm
INSTALLATION VIEWS

"Elisa Alberti. Risonanze" 10 A.M. ART, Milano

"Elisa Alberti. Risonanze" 10 A.M. ART, Milano

"Elisa Alberti. Risonanze" 10 A.M. ART, Milano

"Elisa Alberti. Risonanze" 10 A.M. ART, Milano
Testo italiano / English text -scroll- ⇩
L’opera di Elisa Alberti possiede metodo. Metodo, così come vuole l’etimologia della parola, significa per l’artista perseguire una ricerca che fa dell’arte una forma di esperienza e di traduzione della realtà. Quello messo in pratica da Elisa Alberti è dunque un percorso di filtraggio e di riduzione dei fenomeni, della complessità della natura, così come della vita psichica ed emozionale che le appartiene, secondo un metodo, appunto, che non porta la pittura verso un asettico ed impersonale grado zero della forma, ma al contrario crea un vero e proprio piano simbolico, concreto, modulare e a suo modo persino ludico, che tutto include e tutto fa vivere in un gioco continuo di echi, di rimandi, di dialoghi e di relazioni.
L’essenzialità e il rigore formale del suo lavoro si basano quindi sulla ripetizione ritmico-modulare e sull’enfatizzazione pittorica della superfice, in un gioco di relazioni e contrappunti formali, cromatici e luminosi che animano l’opera, rendendola reattiva e materialmente concreta.
In questo modo le singole sequenze, i rapporti tra concavo e convesso, le rispondenze tra linearità e curvature, i pieni ed i vuoti cromatici, i giochi di stratificazioni e il dialogo tra lucido ed opaco, sono tutti elementi che portano lo spazio pittorico a risuonare e a pulsare, perché le oscillazioni ritmiche non creano soltanto i rapporti spaziali, ma vi aggiungono anche l’affondo della dimensione temporale.
La pittura qui si scopre una forma fondamentale di vita che distilla dati ed esperienze e che sussume le loro infinite forme in moduli astratti legati da un’energia aggregativa, in un campo pittorico che non va inteso come luogo d’ordine della forma, ma come campo di apparizioni fluide, multidirezionali, talvolta inattese, disposte in un’architettura perennemente in fieri.
Pittura quindi come natura naturata, forma, struttura e colore uniti in una relazione fondamentalmente organica in cui l’artista modula, fa crescere e relaziona un giardino di forme che sintetizzano diverse provenienze, diverse radici che germinano in rigogli che si aprono gli uni sugli altri, non solo all’interno della stessa opera, ma di quadro in quadro e di serie in serie.
La pittura di Elisa Alberti, nell’annottarsi dei suoi blu, nell’apparenza cristallina dei beige che a volte si sfumano di un rosa lontano ed antico, nel nero tuonante che in alcuni casi sembra accennare a dei pittogrammi di scrittura, è un medium fluido, lontano da ogni idealismo astratto, che fa giocare insieme la vista e il tatto, il disincanto e l’emozione, l’armonia e la dissonanza, il programma e la sua deviazione. Sono opere che mettono in scena il ritmo della superficie e l’affondo in profondità del colore, la sorpresa e la conferma, l’accelerazione e il rallentamento, la sosta e la ripresa.
Fluidità della vita e complementarietà delle relazioni sono quindi le mete raggiunte dal lavoro pittorico di Elisa Alberti. Il rapporto che l’artista sa impostare tra colore, forma e spazio garantisce circolarità all’opera, nel senso che la anima di corrispondenze, di integrazioni e di scambi.
Quello di Elisa Alberti è quindi un lavoro che vibra dell’incontro tra il mondo, il sé dell’artista e il pubblico, dove ogni opera si fa coesistenza delle differenze in cui convergono spazio e tempo. La pittura si scopre sia atto mentale che superficie concreta fatta di rapporti tra forma, colore e luce. Come si diceva all’inizio, il rigore compositivo cela in realtà una manualità concreta ed avvolgente, la felicità della mano che si nasconde sotto gli strati velati delle stesure del colore. La serialità di questo lavoro non può pertanto mai dar luogo ad esiti ripetitivi in quanto si fonda di volta in volta su un nuovo atto mentale, legato alla concentrazione e dunque all’irripetibilità del momento in cui l’idea si rende concreta, nel vincolo tra forma, tempo e spazio.
È in questo modo, o meglio, attraverso tale metodo, che l’opera diviene così un campo agile ed aperto, un sistema relazionale e connesso in cui figura e sfondo, pieno e vuoto si scambiano i ruoli di continuo, rivelando uno slancio vitale che chiede all’osservatore di entrare in risonanza e di assumere una felice mobilità di pensiero. Quella di Elisa Alberti in definitiva è una pittura generosa, che ha scoperto la bellezza della variazione continua della forma, ma rimane estranea a qualsiasi forma di chiusura.
Elisa Alberti’s work has method. Method, as its etymology suggests, means that the artist pursues the goal of making art a form of experience and a translation of reality. Alberti’s personal pursuit proceeds though a process of filtering and reducing phenomena, the complexity of nature and the psychic and emotional life that belongs to it, according to a method that does not steer the painting towards an ascetic or impersonal formlessness, but, on the contrary, creates a genuine symbolic, concrete, modular and, in its way, playful plane that includes everything and brings everything to life in a continuous play of echoes, references, dialogues and relationships.
Thus the essentiality and formal rigour of her work are based on rhythmic-modular repetition and a pictorial emphasis of the surface, in a play of formal, chromatic and luminous relationships and counterpoints that animate the work, making it reactive and materially concrete. The individual sequences, the relationships between concave and convex, the correspondences between linearity and curvature, the chromatic solids and voids, the play of stratifications and the dialogue between glossy and matte are all elements that cause the pictorial space to resonate and pulsate given that the rhythmic oscillations create not only spatial relationships but also greater depth of the temporal dimension.
Painting is revealed here as a fundamental form of life that distils data and experience and subsumes their infinite forms into abstract modules bound together by an aggregative energy in a pictorial field that should not be understood as a place of formal order but rather as a field of fluid, multidirectional, at times unexpected apparitions, arranged in a perpetually in fieri architecture. Alberti’s painting is natura naturans, form, structure and colour united in a fundamentally organic relationship in which the artist shapes, grows and sets in relation a garden of forms representing different origins, different roots that germinate in lush blooms that open up to one another, not only within the same work, but from painting to painting and from series to series.
In this way, Elisa Alberti’s pictorial work achieves the dual goals of fluidity of life and complementarity of relationships. The relations established by the artist between colour, form and space guarantees that the work will possess a sort of circularity, in the sense that is it enlivened with correspondences, additions and exchanges. Thus her work vibrates with the encounter between the world, the artist’s self and the public, where every work is made of the coexistence of the differences in which space and time converge. Painting is revealed as both a mental act and a concrete surface made of relationships between form, colour and light.
As mentioned at the beginning, the compositional rigour actually conceals a concrete, beguiling manuality, the happiness of the hand that hides under the veiled layers of colour. Therefore, the seriality of such work will never generate repetitive results insofar as it is based each time on a new mental act, associated with concentration and thus with the unrepeatable nature of the moment when the idea becomes concrete, in the bond between form, time and space.
It is in this way, or rather, through this method, that the work becomes an agile, open field, a relational and connected system in which figure and background, full and empty spaces, are constantly exchanging roles, revealing a dynamic passion that calls on the viewer to resonate with it and enjoy a joyful vitality of thought. Elisa Alberti’s painting is unquestionably generous, having discovered the beauty of the continual variation of form while remaining free from any form of closure.
Opening:
25 September 2025, 5.00 pm
